Finalità – L’idea è nata alla fine degli anni Novanta da Daniele Luti e Roberto Veracini, per riscoprire e valorizzare Carlo Cassola, uno scrittore molto legato a Volterra e al suo territorio (dove ha operato come comandante partigiano): un punto di riferimento non solo letterario, ma anche umano, culturale e politico, soprattutto per le sue coraggiose prese di posizione d’impegno civile per una cultura della pace e della fratellanza fra i popoli; ecco la ragione del nome del Premio,” Ultima frontiera”, che diventa anche metafora per un diverso modo di coltivare e sentire la letteratura, un’ultima frontiera contro l’omologazione  e l’appiattimento culturale, un’ultima frontiera per una riscoperta del valore della parola, dell’importanza delle emozioni, dell’urgenza di un rinnovato impegno della letteratura nella società, proprio nel momento in cui tutto sembra indistinto, indifferente, privo di significato.

Lo scopo è anche quello di far conoscere gli scrittori contemporanei, farne circolare i libri e le idee.

Dal 2003 intorno al Premio si è costituita l’Associazione “Ultima frontiera”, che gestisce, insieme alla Biblioteca del Comune di Volterra, tutte le fasi operative.